Siamo partiti esattamente il 3- 12-11.
Solo numeri e carte con noi: visto, biglietto, passaporto, valigia.
Tante paure e pensieri, tanta forza nella stretta di mano tra di noi, tanti sorrisi, tanti pianti, tanta scoperta.
Primo scalo a Dubai: un infinito aeroporto pieno di oro, gente e chilometrici gate che nemmeno una pista di formula1 era così lunga.
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
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1 scalo: Aeroporto di Dubai - 1st stop: Dubai Airport |
Si riparte dopo 4 ore, volo direzione Auckland, con uno scalo a Melbourne giusto giusto per un rifornimento di carburante.
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secondo scalo: Aeroporto di Melbourne - second stop: Melbourne Airport |
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secondo scalo: Aeroporto di Melbourne - second stop: Melbourne Airport
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Tra partite a uno e beveraggi qua e la, si arriva a destinazione: Auckland.
Dopo un lungo controllo alla dogana, con tanto di raggi X ai bagagli da 30 kg, si arriva all' uscita dell' aeroporto.
Sole spendeva alle 4 del pomeriggio, con tanto di venticello che arieggiava il clima primaverile.
Una navetta ci aspettava, pronti a portarci in direzione traghetti.
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Aeroporto di Auckland- Auckland Airport
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Navetta direzione traghetti - Super Shuttle direction port |
E' si! Noi avevamo già una meta ben precisa dove dovevamo andare: a Waiheke Island, un isola a mezz' ora dalla città.
Saliamo sulla navetta, con il nostro scarso inglese spieghiamo all' autista dove dobbiamo andare.
Durante il tragitto sbirciamo fuori dal finestrino:i nostri sguardi, pieni di voglia di sapere, voglia di scoprire scrutano tutto, senza tregua.
Sulla' isola avevamo chi ci aspettava: Filippo e Giulia.
Filippo è il cugino di Jacopo. che per mesi ci ha sostenuto e incoraggiato, insieme a Giulia a fare questo grande passo.
Questa svolta di vita dove ci vuole molto coraggio!
Sbirciando e osservando l' immensità dell' oceano e le nuvole del cielo che facevano dispetti al sole arriviamo a destinazione.
Un sorriso e una macchina ci attende: Filippo, con un sorriso rilassato ci abbraccia e ci aiuta a caricare i bagagli.
Ci invita subito a una festa così da poter conoscere Giulia e i suoi amici.
Per noi è stato un bene, prima di tutto per non addormentarci e rischiare di farci fregare dal jet lag e in più per avere qualche certezza in più: una conoscenza sicura, un' ospitalità per i primi giorni e un aiuto nei prossimi che avverranno.
Arriviamo alla festa, piena di ragazzi di culture diverse, tanti sorrisi e cordialità, tanta natura intorno a noi, tanta libertà.
Waiheke è un isola sempreverde, ricca di vegetazione, più pecore che persone!
E' famosa per il suo buon vino: tanto che ci sono più di venti vigneti in tutta l' isola.
Viene raggiunta dai cittadini che vogliono trascorrere una vacanza, da chi cerca relax, da chi preferisci la vita circondata da natura e pace piuttosto del caos di macchine e semafori.
I primi giorni Giulia e Filippo ci hanno aiutato tantissimo: vedevano i nostri visi sperduti e tesi del "non saper cosa fare" e riuscivano sempre a trasmetterci serenità con un sorriso o un abbraccio.
Penso che se non ci fossero stati loro dopo due giorni saremmo tornati a casa.
Sistemati i curriculum, aperto un conto corrente bancario nella banca: ASB e circondati da cartine dell' isola per capire almeno dove siamo, iniziamo l' esplorazione.
L' isola si suddivide in diversi quartieri: Oneroa è il cuore dell' isola, il centro dove si trova la posta, la banca, il pronto soccorso, negozi e chiese.
Ci sono quartieri famosi per le spiagge, altri per i vigneti.
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Quartieri di Waiheke Island - Districts in Waiheke Island |
Dopo una settimana togliamo il disturbo a Filippo e Giulia e decidiamo di spostarci in un motel:
Tawa Lodge
15 Tawa St. Seaviews rd
Oneroa
Prezzo stanza a notte: $ 75.00
tel. 372-6675
Carino, non economico ma almeno vivibile.
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Vista dal Tawa Lodge - View from Tawa Lodge |
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Tawa Lodge - Oneroa |
In Nuova Zelanda la concezione di vita è fuori dal comune: la gente cammina scalza per l' isola, le auto sono tutte di seconda se non terza mano, l' abbigliamento è prevalentemente di abiti usurati e i capelli poco curati.
Un vero kiwi style. Così come le abitazioni, circondante da verde, esternamente uno splendore, dentro un disastro.
Per loro l' igiene non è il loro forte. All' inizio abbiamo faticato ad ambientarci ma pian piano cercavamo di abituarci alle loro usanze un po' bizzarre.
Il primo mese trascorre velocemente e con un po' di fatica visto il nostro pessimo inglese riusciamo a trovare lavoro: Jacopo come lavapiatti e murature saltuario mentre io come cameriera in un vigneto.
Troviamo una stanza dove dormire, su un annuncio in Gulf News, un giornale dell' isola dove racchiude tutte le attività della settimana, annunci di lavoro e case/stanze in affitto.
Ovviamente abbiamo optato per vivere con gli altri, così da spendere meno.
Questa la nostra prima casa in affitto:
Surfdale, Beresford Ave
$ 350.00 per settimana
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La nostra camera - Our room
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Il soggiorno |
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Cucina in comune |
E così trascorrono i nostri primi tre mesi all' insegna dell' ambientarsi e cercare di stare sereni cercando di sfruttare la tranquillità che l' isola forniva per ritrovare noi stessi e cercare di capire il perché abbiamo attraversato mezzo mondo, perché noi, se non ci diamo una ragione delle azioni che facciamo..non siamo contenti!
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Il cinema dell' isola |